Shotokan-ryu e Tora in bassorilievo
- Erik Frigo
- 13 apr 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Il Karate J.C. Fenati è onorato di ricevere in dono un bassorilievo in rame raffigurante il simbolo dello stile Shotokan e comprensivo della fotografia del M° Funakoshi.
Shoto (松濤 Shōtō) significa "brezza nella pineta" (o più precisamente "onda di pino") ed era lo pseudonimo che il Maestro Funakoshi utilizzava per firmare le sue poesie ed i suoi scritti. La parola giapponese kan (館 kan) significa invece "sala", ed è riferita al dojo. In onore del loro Maestro, gli allievi di Funakoshi crearono un cartello con la scritta Shoto-kan che posero sopra l'ingresso del dojo in cui egli insegnava
Il simbolo del Karate Shotokan è la tigre. Tigre Shotokan ha le sue origini nella forma della montagna “Monte Torao” (che significa “coda di tigre”), dove Funakoshi ha sentito il suono del vento tra i pini durante le sue passeggiate serali. Il disegno originalmente è stato creato da un amico e studente di Funakoshi, Hoan Kosugi. La nascita del logo della tigre è legata però alla larga diffusione del karate fuori dal Giappone. Tsutomu Ohshima, uno dei più fedeli sostenitori delle dottrine del Maestro Funakoshi, nel 1955 si recò negli U.S.A. per continuare i suoi studi universitari, e incoraggiato dal Maestro Funakoshi e da tutto il gruppo anziano dello Shotokai, fonda a Los angeles la S.C.K.A. – Southern California Karate Association – che data la sua larga e rapida diffusione diventa S.K.A. – Shotokan Karate of America. Questo periodo è da evidenziare bene, nella cronologia della storia dello Shotokan, dato che due eventi richiamano attenzione particolare: nasce la prima associazione di karate fuori dal Giappone ed è la prima ad usare il nome Shotokan dopo il 1945, cioè da quando il Dojo di Funakoshi Sensei fu distrutto da un bombardamento. Questa associazione sarà la prima a registrare ed usare il logo della tigre disegnato da Hoan Kosugi e usato nel libro Karate-Do Kyohan di Funakoshi Sensei.
L'autore, Ivano Zuccolotto, titolare de l' "opificio del rame" l'ha realizzato mediante la tecnica della lavorazione a sbalzo e cesello.
Si tratta di una tecnica antichissima con cui, da millenni, si realizzano decorazioni su vasellame metallico, armature, armi ecc. La prima fase della lavorazione, lo sbalzo, si realizza lavorando, con ceselli di diverse forme e misure, il rovescio della lastra di rame, adagiata sopra una superficie deformabile, così da permettere la progressiva deformazione del materiale lavorato. Nello sbalzo quindi, il bassorilievo viene “spinto in fuori” lavorando il retro della lastra. (foto 1: un leone di San Marco sbalzato in “negativo”). In questa maniera, in questa prima fase del lavoro, eseguo l'opera in "negativo", modellando delle concavità, grandi o piccole. Successivamente, finito il lavoro di sbalzo, il foglio di rame viene ribaltato, in modo da portare in vista il lato “positivo” cioè quello che sarà visibile ad opera ultimata. A questo punto il bassorilievo viene definito in tutti i suoi dettagli: è la fase detta “cesello”. (foto 2: un soggetto pronto per il lavoro di cesello sul lato positivo). Quando il bassorilievo è completato, il rame è ripulito e lucidato da impurità ed ossidazioni. Per completare l'opera, il metallo viene “brunito”, cioè reso scuro (quasi nero) grazie ad una soluzione a base di zolfo. Alla fine si provvede a lucidare nuovamente il bassorilievo con una paglietta di ferro finissima: questa, non riuscendo a penetrare negli interstizi del bassorilievo, luciderà solo i volumi più sporgenti del bassorilievo. Il risultato finale del rame brunito e poi lucidato farà risaltare maggiormente la volumetria e la plasticità del rilievo (foto 3 : il bassorilievo brunito e poi lucidato). La cornice, come tutte quelle che l'autore idea e realizza per le sue opere, è un pezzo unico in legno di betulla. Il progetto della cornice, (seppur inventato dall'autore stesso) sviluppato in verticale e con modanature a scaletta, è nello stile “orientale”. Il bassorilievo è stato realizzato utilizzando un foglio di rame di 0,5 mm.
Un sincero grazie ad Ivano Zuccolotto ed alla famiglia Narduzzi ( Marco, Michele e Sonia ).
E.F.
Ivano Zuccolotto, via Sciesa 4, Mogliano Veneto (TV) sito web: http://opificiodelrame.weebly.com/ ivano.zuccolotto@gmail.com 377 121 0940
Foto 1.

Foto 2.

Foto 3.

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